Di seguito un breve sintesi (evidentemente non esaustiva):
– organici: a settembre ci troveremo con una quantità di posti vacanti drammatica, ovvero 200.000 posti docenti e 20.000 ATA; posti che verranno ricoperti a fatica e attraverso numerose fasi perché le graduatorie dei concorsi per l’immissione in ruolo sono quasi esaurite (ci sono 10.000 persone), le graduatorie per supplenze sono in fase di costruzione e non saranno pronte prima del 20 settembre e i nuovi concorsi per nuove immissioni in ruolo saranno conclusi tra minimo un anno. Il Ministero ha promesso un aggiunta di organico di 50.000 unità a tempo determinato (10 mesi) con scioglimento del contratto in caso di nuovo lock down (significa che ogni scuola potrà assumere non si sa ancora come circa 7 docenti e 2 ATA); tutto ciò provocherà, oltre a situazioni contrattuali diversificate e inique, un caos totale per riuscire ad avere tutti i posti coperti.
– il MIUR sta andando nella direzione di fare gruppi numerosi, utilizzando il criterio della dimensione statica per evitare di ampliare l’organico. Ma la didattica sarà pessima perché i protocolli di sicurezza saranno stringenti.
– il problema delle mense e dei trasporti è difficilissimo da risolvere; ogni realtà territoriale ha una gestione autonoma: ci vorrebbe una gestione centralizzata, ma è ovvio che per lo Stato è difficilissimo e costosissimo intervenire.
– tempo scuola adeguato alle esigenze delle famiglie potenziando il tempo pieno
– tornare agli organici e organizzazione prima dei tagli Gelmini
– classi piccole (max 20 alunni dove ci sono alunni L.104)
– imporre la formazione ai docenti e introdurre sistemi meritocratici (CISL)
– potenziare in modo serio lo smart working e tutelarlo con contratto (i 400.000 mila euro non bastano)